Implementare metodologie di apprendimento collaborativo con il supporto delle ICT

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Una metodologia di apprendimento che incentivi la collaborazione tra gli studenti ha tra i suoi molteplici vantaggi quello di dar loro l’opportunità di lavorare insieme per studiare e approfondire un argomento, risolvere un problema o creare un progetto. Un vantaggio che l’uso combinato delle ICT, nel loro facilitare l’attività di collaborazione a distanza (in modo asincrono), non fa che rafforzare. L’uso delle ICT per l’apprendimento collaborativo fornisce inoltre agli studenti la capacità di comunicare, collaborare e creare conoscenza in modo efficace, tutte abilità oggi ritenute essenziali. Come ha recentemente affermato Tony Bates, se vogliamo che i nostri studenti “guadagnino digitalmente” dobbiamo dare loro molte opportunità per “imparare digitalmente”. In questo senso, l’apprendimento collaborativo supportato dalle ICT ha molto da offrire.

Prima di adottare un metodo e/o uno strumento idoneo a supportare le attività di apprendimento collaborativo per i propri studenti, è bene considerare preliminarmente alcuni aspetti. Il primo concerne l’individuazione di un metodo e/o uno strumento che sia effettivamente adeguato all’attività che si intende realizzare e che allo stesso tempo offra le funzionalità di cui si avrà bisogno. È inoltre necessario tenere conto dei problemi di complessità, legati anche al supporto tecnico: si tratta di un metodo e/o di uno strumento “facile” da utilizzare? E qualora fosse necessario un supporto tecnico, questo supporto sarebbe disponibile? Esiste poi un problema legato al costo del servizio o dello strumento adottato: come sarà possibile sostenerlo nel tempo? Infine, sempre con riferimento alla metodologia e agli strumenti scelti, sono da considerare come rilevanti anche aspetti quali la privacy e la gestione dei dati personali. Questa guida online, prodotta in Gran Bretagna da JISC (aggiornata al 2016), illustra con chiarezza come usare gli strumenti di collaborazione online per favorire l’interazione.

Per concludere: a titolo esemplificativo, lo University College of London (UCL) nel Regno Unito sta promuovendo attivamente l’apprendimento collaborativo supportato dalle ICT in tutta l’università. Per saperne di più puoi navigare questa pagina web, nella quale troverai una serie di casi studio in cui vengono evidenziati diversi metodi di insegnamento e di apprendimento sviluppati tramite l’utilizzo della tecnologia.

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Guarda questo breve video in cui Dylan Wiliam, Professore Emerito in valutazione della formazione allo University College of London, sostiene che tutti i giovani dovrebbero essere messi nella condizione di usare e mettere in pratica strategie di apprendimento collaborativo in modo da favorire il raggiungimento di risultati più soddisfacenti. (durata: 2.44 min.)

Esercitati

(tempo stimato per completare l’esercizio: 1h)

Qui di seguito trovi indicati 3 approcci di apprendimento collaborativo che potrebbero tornarti utili nell’elaborazione della tua offerta di eLearning.

  1. Think-Pair-Share: è una tecnica progettata per incoraggiare gli studenti a discutere e condividere idee su un particolare argomento. Può essere utilizzata per valutare la comprensione di un concetto specifico, la capacità di filtrare informazioni, di trarre conclusioni, di apprendere attraverso il confronto. Si tratta essenzialmente di dividere gli studenti in coppie e chiedere loro di discutere di un argomento per poi riportare le conclusioni a cui sono giunti alla classe intera. Se vuoi approfondire, leggi qui. Alcuni strumenti ICT utili a supportare questa attività sono invece Padlet or Kahoot.
  2. Word Webs; è una tecnica che può essere utilizzata prima, durante o dopo una lezione, singolarmente o in piccoli gruppi. L’idea è prendere una parola (o un concetto o un problema), creare una mappa di tutte le parole ad essa correlate e, quindi, raggruppare o ordinare i diversi gruppi di parole selezionate. Questo breve video spiega l’approccio in modo esaustivo. Per supportare questa tecnica, può comunque essere utilizzato un qualsiasi software per creare mappe concettuali, come MindMeister o bubbl.
  3. Think-Aloud Pair Problem Solving è una tecnica che aiuta gli studenti ad analizzare un problema e a sviluppare le capacità di ascolto e di problem-solving. Funziona così: una coppia di studenti si alterna rivestendo a turno il ruolo di colui che ascolta e di colui che cerca di risolvere il problema. Questo video spiega brevemente l’approccio, dando contestualmente suggerimenti per farlo fruttare al meglio. Date le sue caratteristiche, è preferibile usare questa tecnica in modalità sincrona, utilizzando strumenti o servizi come Skype o WhatsApp.

Dopo aver analizzato i 3 approcci, scrivi un blog post sul tuo blog personale o sull’EduHack Wall spiegando quale di questi si adatta meglio al tuo insegnamento e come pensi di poterlo applicare.

Approfondisci

  • In questo capitolo, incluso in una delle sue pubblicazioni, Tony Bates illustra i fondamenti della “tecnologia educativa”, aiutando il lettore a costruire il proprio framework per comprendere quali tra i diversi dispositivi sono i più adatti alle sue esigenze.
  • In questo blog post Cathy Davidson fornisce un utile riassunto (e alcune risorse utili) intorno ai concetti di “apprendimento attivo” e “pedagogia radicale”.
  • In questo articolo, il personale accademico dell’Università del Nord del Texas descrive la propria esperienza nell’ambito dell’insegnamento collaborativo, concentrandosi nello specifico sul lavoro di gruppo, la progettazione didattica, la gestione del tempo e la crescita degli studenti nel contesto dell’apprendimento collaborativo (online).

Esistono altre due tecniche per l’apprendimento collaborativo la cui conoscenza potrebbe tornarti utile:

  • Round Robin, che prevede il coinvolgimento di piccoli gruppi composti da 3 a 5 studenti ai quali viene posta una domanda a cui devono rispondere rapidamente.
  • Role-play, una tecnica usata spesso nell’insegnamento frontale, ma che negli ultimi anni è stata utilizzata anche nell’ambito dell’eLearning.