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Gli insegnanti, e le istituzioni che si occupano di educazione, possono trarre un notevole vantaggio dalle opportunità che i media digitali offrono per sostenere metodologie di apprendimento incentrate sugli studenti e sullo sviluppo del loro massimo potenziale. A questo proposito, il framework DigCompEdu evidenzia con forza come i media digitali possano essere utilizzati per migliorare l’accessibilità e l’inclusione degli studenti, valorizzarne le differenze e promuoverne l’impegno attivo, potenziare il livello stesso di personalizzazione dei processi di apprendimento. Il DigCompEdu Check-in, basato sull’omonimo framework, offre un test di autovalutazione per l’uso delle tecnologie e degli strumenti digitali per gli educatori che lavorano nell’ambito dell’istruzione superiore.

Tuttavia, è altresì importante assicurarsi che l’uso della tecnologia in ambito educativo non contribuisca a introdurre o aggravare problemi come le barriere di accesso all’informazione, i divari di competenze e altre forme di disuguaglianza. È bene ricordare, infatti, che le tecnologie non sono neutrali, come molti sostengono, ma sono sempre frutto di scelte progettuali che incarnano – consciamente o inconsciamente – i punti di vista e i pregiudizi di chi le ha create (sessismo, razzismo, ideologismo, ecc.). Pertanto, è fondamentale che gli insegnanti siano consapevoli delle molteplici implicazioni (sociali, economiche, politiche, ecc.) che sono alla base del funzionamento e dell’uso dei media digitali, così da poter prendere decisioni informate nel momento in cui scelgono di “incorporarli” nella loro didattica.

Altrettanto importante, d’altronde, è consentire agli studenti di diventare utenti “critici” delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in grado di riconoscere e comprendere appieno le potenzialità e i rischi connessi all’adozione della tecnologia all’interno degli ecosistemi digitali di apprendimento (e non solo).

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